Zak McKracken and the Alien Mindbenders è un videogioco di avventura grafica pubblicato nel 1988 da LucasArts Lucasfilm Games.
Nato dalla fusione di due leggende della storia dei videogiochi: David Fox (Thimbleweed Park) e Ron Gilbert (The Secret of Monkey Island).
Originariamente il gioco avrebbe dovuto essere un gioco di fantascienza e detective, ma poi Ron decise di renderlo molto più comico, rendendolo un titolo unico nel suo genere.
La trama vede Zak, un giornalista frustrato che lavora per un quotidiano scandalistico (il National Inquisitor), cercare di salvare il mondo distruggendo una macchina malvagia creata dagli alieni che sta lentamente ma inesorabilmente riducendo l’intelligenza degli abitanti della Terra sfruttando la rete telefonica.

A differenza di altri giochi del suo genere e di quanto si era visto fino a quel momento, Zak McKracken era un gioco molto difficile, in cui ogni azione aveva una conseguenza.
Infatti, puoi fare qualsiasi cosa con gli oggetti che raccogli durante la storia, il che significa che è stato molto facile distruggere oggetti essenziali per lo svolgimento della storia, rendendo praticamente impossibile completare il gioco
Zak McKracken è stato un gioco geniale e mai banale. La storia, le situazioni, i colpi di scena erano imprevedibili. Visto da una prospettiva di sviluppo delle soft skills, Zak McKracken ha portato il giocatore a sviluppare e aumentare le capacità di problem solving sia attraverso l’uso del pensiero razionale che di quello logico laterale. Durante il gioco, i primi enigmi portano il giocatore a comprendere le dinamiche e ad entrare nella mentalità McKracken, poi durante il gioco la difficoltà aumenta e questo porta il giocatore a definire sempre nuove strategie.
Un po’ come in un’azienda dove man mano che si avanza nella carriera si è chiamati ad affrontare e risolvere problemi sempre più difficili e complessi. E non bisogna dimenticare che risolvere i problemi è una delle responsabilità fondamentali di un manager.
Non è stato affatto facile completare il gioco senza l’aiuto di qualcuno. Ma chi ci è riuscito ha sicuramente qualche soft skill in più e magari oggi è top manager di qualche azienda in giro per il mondo.
E l’hai mai finito?